Splenectomia : Asportazione Milza
L’asportazione della milza si rende purtroppo necessaria nel momento in cui l’organo è interessato da un tumore o dalle metastasi (propriamente dette “metastasi spleniche”) causate da altro cancro, inerente organi attigui (quali la prostata, la mammella, il polmone, la tiroide, l’esofago e l’intestino), o da melanoma.
In gergo medico quando si parla di asportazione della milza si è soliti definire l’operazione chirurgica specifica “splenectomia”, la cui origine si fa risalire al XIX secolo. Infatti la milza spesse volte veniva rimossa dai chirurghi non perché fosse toccata da una patologia ma perché era considerato un organo “scomodo” in quanto soprattutto per gli atleti il dolore da sforzo che colpiva la milza stessa era troppo fastidioso e debilitante, per cui la splenectomia era la soluzione migliore per risolvere il problema.
Se la milza è “sana” ovvero non è toccata da alcuna metastasi e/o tumore maligno spesso viene asportata d’urgenza nei casi di traumi all’addome con spappolamento della medesima, per scongiurare il pericolo di altre complicazioni più gravi come la trombosi della vena splenica.
Altre situazioni gravi in cui si rende urgente e necessaria l’asportazione della milza sono quelli in cui si verifica un tumore della medesima, nel caso di linfomi di Hodgkin e non Hodgkin, in presenza di cisti parassite, se è in corso una piastrinopenia (con relativa diminuzione delle piastrine nella milza stessa) e nei casi di anemia splenica e di tubercolosi. Spesso se l’organo attiguo alla milza ovvero lo stomaco o il pancreas sono toccati da un tumore si procede con la splenectomia per evitare complicazioni, in tal caso si parla di gastrectomia totale o di pancreatectomia.